mercoledì 28 settembre 2011

AURORA

Fuori di portata delle mani dell'aurora sonnacchiosa,
nel letto disfatto della penombra,
temendo il mattino
che scenderà dalla terra rossa del Carso
tra noi due con una spada che non aspetta,
giaciamo, ancora caldi l'uno dell'altra,
fingendo malamente di dormire,
intanto la Tua mano, sempre più ansimante,
vuole trattenere ancora la morbidezza del tessuto
che si scioglie sotto le stelle del contatto fisico.
 
Fra poco ti assorbirà la lontananza.
A me rimarrà la Tua immagine nitida e perfetta.

Sulla Tua spalla riposa la mia calda testa
per tutta la lunga e troppo breve notte.
Nascondo le lacrime, incantevole impotenza.

Sinceramente
Rosanna

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