martedì 31 gennaio 2012

lunedì 30 gennaio 2012

LA VOLUBILITA' DELLE NUVOLE

LA VOLUBILITA' DELLE NUVOLE

Dovrei essere molto veloce
nel descrivere le nuvole,
già dopo una frazione di secondo
non sono più le stesse,
cambiano, si trasformano
con una rapidità indicibile.
La loro caratteristica
è
non ripetersi mai
in forme, sfumature, pose e disposizioni.

Non gravate dalla memoria di nulla,
si librano
senza sforzo alcuno
sui fatti.
Ma quali testimoni di alcunchè,
si disperdono all'istante
nello spazio infinito.

In confronto alle nuvole
la Vita
sembra solida, pressochè duratura
e quasi eterna.
Di fronte alle nubi
persino un sassolino
sembra
un fratello su cui si può contare,
loro invece
sono solo
cugine molto lontane e volubili.

Anche gli uomini,
se vogliono,
esistono e poi ... uno dopo l'altro ...
se ne vanno dalla Vita
ma loro, le nuvole
non hanno nulla a che vedere,
non hanno catene
con tutta questa esistenza molto strana.
Al di sopra di tutta la Vita
e della mia,
ancora incompleta,
sfilano fastose
con vesti sempre diverse,
così come già sfilavano.

Le nuvole non devono
assieme a noi
morire
nè devono essere viste
per fluttuare ...

Sinceramente
Rosanna

giovedì 19 gennaio 2012

VOCI DI DONNA


Parole non dette ... parole di troppo ...

Le parole a volte pesano come macigni,
volano in un momento di rabbia,
inopportune,
e non tornano più indietro.
Restano, indelebili,
nella memoria di chi le pronuncia
e di chi le riceve.
A volte, però, le parole rimangono desideri,
pensieri, frammenti d'anima
che non abbiamo avuto il coraggio
o il tempo di esternare,
che sono rimaste non dette nel silenzio della mente.
Parole di tenerezza, parole d'amore, di gratitudine.
Parole di salvezza.
Anche parole di stima o di difesa.
Come sono le parole che le donne non dicono,
e come sono quelle parole di troppo
che scappano alle donne,
magari ferite ...

E' un fatto noto, assodato direi,
che le donne ogni tanto fanno qualche pazzia,
con ogni pretesto.
E se non c'è nessuna scusa,
almeno la natura ha fornito a loro
il "periodo che si ripete ogni mese".
In quei giorni qualsiasi cosa facciano è accettabile.
La loro "pazzia" non può essere condannata;
hanno una scusa razionale, dicono gli uomini.
Ma anche al di fuori di quei cinque giorni particolari
possono, in qualsiasi altro momento, fare qualche follia.
Questo le previene dal pericolo di divenire pazze.
Ma di quale pazzia si tratta ditemi!
Sono solo gli uomini che divengono pazzi
e siccome non divengono pazzi ogni tanto,
continuano ad accumulare fantomatiche valanghe
nelle proprie interiorità.
Piuttosto che manifestare la loro pazzia di volta in volta,
la manifestano, immensa, tutta in una volta.
Guardate per esempio nei manicomi di tutto il mondo:
ci sono per ben quattro volte più uomini che donne.
Non lo dico io soltanto, è statisticamente provato!
Non è una differenza da poco, direi.
E qual'è allora la strategia della donna
per evitare questa pazzia? Impazzisce spesso ovviamente.
Così di tanto in tanto,
un pezzettino di pazzia oggi e un pezzettino domani.
La donna la frammenta e si conserva sana di mente.
Non ha bisogno di andare al manicomio.
Agli uomini, fin dall'infanzia, viene raccomandato ed imposto:
"Tu non puoi fare le pazzie che fanno le donne!
Non ci si aspetta da te che tu pianga o rida.
Le lacrime non sono per gli uomini!
Persino se qualcuno muore, devi darti un sostegno,
non devi comportarti come una donnicciola!"
Ma perchè mai dico io???
Perchè mai gli uomini non possono esternare le proprie emozioni???
Perchè non possono ridere o piangere???
Che cos'ha che non va questo comportamento "da donnicciola"???

A causa di questi inquadramenti insensati,
gli uomini vanno e, ancor peggio, ci rimangono
in manicomio quattro, e dico quattro,
volte di più delle donne.

E' la mia opininione e, come ben si sa, è opinabile ...

Sinceramente
Rosanna